CAPITOLO N.
1
I miei incontri avvenuti con Corrado Gex
La prima volta che vidi Corrado GEX fu in occasione delle elezioni regionali, quando venne eletto consigliere. Nei giorni precedenti al voto, GEX e altri amici dell'UV giravano i villaggi della Valdigne con una Fiat 500 Giardiniera. Le fiancate erano di legno e sul tetto c'era un altoparlante enorme, che quando era in azione faceva rimbombare tutta la vallata. GEX fece anche un piccolo comizio nel villaggio dove abitavo, nella piazzetta della fontana.
A un certo punto, uno dei presenti, Giuseppe Chenevier, si rivolse a GEX dicendo: "A forza di parlare ti sarà venuta sete?". Così finimmo nella "crotta", la cantina di Chenevier. Lì dentro c'era di tutto: salami, prosciutti, budini attaccati al soffitto, formaggi di diverse qualità, forme di pane messe in appositi sostegni. Sul tavolo c'erano piatti, coltelli e forchette che ciascuno usava per tagliare ciò che voleva. Non c'erano bicchieri: il vino veniva tirato direttamente dalle botti con la "brozzetta" e versato in una scodella, da cui tutti bevevano. Era una tradizione che si seguiva in tutte le cantine durante le riunioni fra amici. Successivamente, Filippo della Brenva inventò la Grolla, che conosciamo oggi.
Nei miei ricordi, posso dire che bevvi il vino dalla stessa scodella da cui bevve Corrado GEX. Poi venni a sapere che GEX fu eletto, ma io non votavo ancora.
VIDEO RACCONTO
Il secondo incontro fra me e GEX avvenne in occasione delle lezioni di teoria aeronautica, in preparazione agli esami per il brevetto di secondo grado internazionale, impartite dal Comandante Fausto Fiorucci, istruttore di volo e comandante dell'aeroporto di Aosta. Le lezioni si tenevano la sera e noi eravamo una quindicina di allievi, tra cui Corrado GEX (i nostri brevetti avevano cinque numeri di differenza). In quelle sere, oltre a parlare di argomenti aeronautici, si finiva spesso a chiacchierare di ragazze. Ricordo che parlai con GEX di quella volta in cui bevemmo dalla stessa scodella nella "crotta" di Chenevier. Lui si ricordava bene della scodella e da lì nacque una certa amicizia e benevolenza da parte sua nei miei confronti. Fra tutti gli allievi piloti, infatti, ero l'unico "proletario", mentre gli altri erano figli di papà, per lo più provenienti dalle famiglie della buona società di Aosta, molte delle quali legate alla DC, che a quei tempi non andavano molto d'accordo con quelli dell'UV.
Le riunioni per la teoria furono 5 o 6 e poi, dopo gli esami, non vidi più
GEX per un lungo periodo. Sentivo parlare delle sue prodezze come pilota e dei
suoi successi in politica.
VIDEO RACCONTO
La terza occasione in cui vidi Corrado GEX fu alla base militare di Alghero-Fertilia. Lo incontrai più volte alla mensa ufficiali della base, sempre in compagnia del capitano Guglielmo Canhan. Erano un gruppo di 4 o 5 uomini in tuta da volo, senza gradi, che mangiavano a un tavolo appartato. Quando riconobbi GEX, mi avvicinai per chiedergli se si ricordava ancora della scodella di Chenevier, ma il Capitano Canhan si intromise, con tono brusco, dicendo che dovevano parlare di lavoro e che non volevano essere disturbati. Capì subito che, a Alghero, le conversazioni erano riservate: tutti erano molto chiusi, persino i soldati di leva non chiacchieravano molto e non rispondevano alle domande.
Comunque, con il passare del tempo, iniziai a capire qualcosa. Anche se allora non sapevo cosa fosse la "Gladio Bianca" di Capo Marangiu, compresi che Alghero era una base di appoggio e copertura per una struttura segreta, e per questo tutti erano così riservati.
Ricordo che, quando GEX e il suo gruppo si fermavano nel piazzale della base, c'era sempre un bellissimo Pilatus Porter con la sigla HB-FBF, proveniente dalla Svizzera. Sul velivolo era visibile una scritta a caratteri cubitali "S.A.M." e, più piccolo, "aereo noleggi" (vedi allegato N1). Vidi più volte quel Pilatus accanto a un Dakota Argo 16, che caricava piccoli gruppi di uomini scesi dal Dakota per poi partire subito. Poi venni a sapere che il Pilatus veniva usato per il trasporto di uomini della "Gladio" provenienti da Ciampino, e faceva anche voli diretti da Albenga alla pista di Capo Marangiu per motivi di segretezza. L'aereo caricava sommozzatori guastatori della caserma delle Grazie e carabinieri del battaglione del capitano Moschin, sempre della zona delle Grazie di La Spezia. Inoltre, trasportava anche reparti di donne che andavano ad allenarsi a Capo Marangiu.Queste informazioni le ho ottenute direttamente dal libro di Francesco
Cossiga, in qualità di dirigente della base. Come sono venuto a conoscenza di
tutto ciò? Nel periodo tra il 1963 e il 1965 facevo parte dell'equipaggio di un
Dakota dei servizi speciali spagnoli, che aveva il compito di rifornire la base
CIA di Capo Marangiu con materiali provenienti dalle basi americane in Spagna.
Di conseguenza, eravamo frequentemente a Alghero. Inoltre, abbiamo
documentazione ufficiale che conferma le frequentazioni di Corrado GEX nella
base di Alghero, come riportato nell'allegato N3.
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